Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MORIRE.
Apri Voce completa

pag.540


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
MORIRE.
Definiz: Neutr. Cessare di vivere. Usato anche talora colle particelle pronominali a modo di Neutr. pass. Morirsi
Dal lat. mori e, con forma antica e popolare, moriri. –
Esempio: Dant. Inf. 24: La fenice muore e poi rinasce.
Esempio: E Dant. Parad. 3: Nel vostro mondo giù si veste e vela; Perchè in fino al morir si vegghi e dorma Con quello sposo ec.
Esempio: E Dant. Conv. 395: Due ragioni mi muovono a dire questo: l'una si è che dopo me si dica ch'io sia morta moglie di Catone.
Esempio: Pallad. Agric. 36: Non si dia loro (ai fagiani) il cibo di nuovo, se prima non hanno smaltito il vecchio, perocchè tosto morrebbero.
Esempio: Petr. Rim. F. 20: Non son mio, no: s'io moro, il danno è vostro.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 253: Il maliscalco.... e la donna di lui ed un suo figliuolo e molti altri e fratelli e nepoti e parenti tutti morirono.
Esempio: E Bocc. Decam. appr.: Udendo il re d'Inghilterra il maliscalco esser morto, e conoscendo il valor di Perotto il Piccardo, in luogo di quello che morto era il sustituì.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 138: La giovane non restando di piagnere, e pure il suo testo addimandando, piagnendo si morì.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 23: Si morì, portando il libro sul corpo suo nella bara, come se fosse stato Ipocras o Galieno.
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 110: E nel cader morì (un coccodrillo), sanza dar crollo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 1: Nei molti assalti e nei crudel conflitti, Ch'avuti avea con Francia Africa e Spagna, Morti erano infiniti.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 78: L'uno de' quali prevedendo per astrologia che doveva morir giovane e l'altro per le mani de la giustizia, cominciarono ec.
Esempio: Tass. Gerus. S. 12, 64: Ella già sente Morirsi, e 'l piè le manca, egro e languente.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 177: Picchio, acciocchè mi sia aperto: se non io l'ottengo, morrommi qui sulla entrata.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 319: Il meno de' forestieri erano le dugento migliaia, tanto che nella visita delle chiese molti per la grave calca morirono soffogati.
Esempio: Leopard. Poes. 41: Perchè il nascer ne desti o perchè prima Non ne desti il morire Acerbo fato?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 663: E che altro potè fare, se non posar sul letto l'unica (bambina) che le rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme?
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. F. 140: L'antiquo valore Ne l'italici cor non è ancor morto.
Esempio: Imit. Crist. 155: Si partirà il timore disordinato e l'amore vizioso morrà.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 97: Hanno di poi la Chiesa vicina, che è potente e non muore mai.
Esempio: Beniv. Eglogh. 101 t.: Ecco in un punto ogni tua speme more.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 1 t.: Costui CCC e XX anni dopo il vile rifiuto d'Augustulo, nel qual finalmente morì fra noi la maestà di cotanto grado, ec.
Esempio: Grazz. Comm. 172: Ohimè! ch'è morta con monsignor della Casa, il Varchi e Annibal Caro la nostra lingua?
Esempio: Dat. Oraz. Cr. XXIII: Non son così tenero di cuore, che più tosto io non elegga francamente di vederla (l'Accademia) morire, che infiacchirsi, ammollirsi, e viver tanto da sè diversa.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 319: Si scorge ben adunque, che è morta la nostra fede.
Definiz: § II. Detto in particolare del corpo, in contrapposto all'anima. –
Esempio: Stor. Barl. 53: E so bene che s'elli lo potesse sapere, ch'elli questa mia carne farebbe morire a mille morti.
Esempio: Petr. Rim. F. 77: Parole ed opre Escon di me sì fatte allor, ch'i' spero Farmi immortal, perchè la carne moia.
Esempio: Comm. Anon. Dant. 1, 244: Elli tenne che tutte l'anime degli uomini morissono, quando morissono i corpi.
Definiz: § III. E detto di anima, vale Tornare nel nulla, Annientarsi. –
Esempio: Comm. Anon. Dant. 1, 244: Elli tenne che tutte l'anime degli uomini morissono, quando ec.
Definiz: § IV. Per similit., usasi anche parlando di piante, che cessino di vegetare; più comunemente Seccarsi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 163: Muoiono le viti, in tutto ricise, o vero sermenti non fruttiferi producono.
Esempio: Dant. Conv. 194: Vedemo certe piante lungo l'acque quasi sempre starsi, e certe sopra i gioghi delle montagne, e certe nelle piagge e a piè de' monti, le quali se si trasmutano, o muoiono del tutto o vivono quasi triste.
Esempio: Soder. Op. 2, 143: La fava che nasce presso alla radice di quello (fieno greco) diventa vana o si muore.
Esempio: E Soder. Op. 2, 243: Nel terreno fangoso o troppo umido degenera (l'orzo) ed imbastardisce quasi che in loglio, o si muore.
Esempio: E Soder. Op. 3, 221: Cavando la midolla a qualsisia (albero), non per questo muore già.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 289: Chi vuole il balsamo, non ferisca l'albero con un coltello di ferro, ma di legno: altrimenti non avrà nè il frutto che egli desidera, nè la pianta, che tosto muore.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 250: Il primo ceppo s'inaridì, e dopo pochi giorni se ne morì.
Definiz: § V. E detto di parti della pianta, pure per Seccarsi, Andare a male, e simili. –
Esempio: Pallad. Agric. 144: I semi sogliono morire per sole e per acquivento.
Esempio: Petr. Rim. F. 229: I fior d'april morranno in ogni piaggia.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 213: Muoiono [le rose] in men che non nascono.
Definiz: § VI. E costruito con un compimento denotante la causa della morte, retto dalla prep. Per, e più comunemente dalla Di, non articolate. –
Esempio: Tos. Sim. Ann. 143: Morio in quell'oste lo detto Lodovico di Francia, e Gianni Tristano suo figliuolo, e il re di Navarra, con altra gente assai, di loro malattia.
Esempio: Dant. Parad. 4: Intra duo cibi, distanti e moventi D'un modo, prima si morria di fame, Che liber uomo l'un recasse a' denti.
Esempio: E Dant. Parad. 19: Lì si vedrà il duol che sopra Senna Induce, falseggiando la moneta. Quei che morrà di colpo di cotenna.
Esempio: Vill. G. 435: Al detto assedio di Padova morì Uguiccione dalla Faggiuola di suo male.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 35: Quegli morio per piccola ferita.
Esempio: Petr. Trionf. 187: L'amore in odio torse Fedra, amante terribile e maligna. Ed ella ne morio.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 304: La notte innanzi all'ottavo dì d'Aprile morì il re Carlo in Ambrosa per accidente di gocciola, detto da' fisici apoplessia.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 143: Certo mi sarei morto di sete..., se uno de' miei soldati.... non mi avesse portato dell'acqua nella sua celata.
Esempio: Dav. Scism. 371: La quale nella villa di Cimbalton, per l'aria pessima, d'afflizione o veleno morì alli 2 di gennaio 1535.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 82: Di fame morrà, se lì soggiorna.
Esempio: Giord. Op. 2, 514: Morì per lunga e dolorosa malattia dei reni.
Esempio: E Giord. Op. 2, 555: Morì per febre puerperale.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 601: Era in quel giorno morta di peste, tra gli altri, un'intera famiglia.
Definiz: § VII. E col compimento Morte accompagnato da un aggiunto, per indicare il genere o la qualità della morte. –
Esempio: Cronichett. Mannell. 82: Allora sottomise quasi tutto l'oriente Lucolo a' Romani, e poi si morì di sua morte.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 85: Infra uno anno dopo i suoi venti anni, tutti coloro di cui era stato il trattato o presono mala via o morirono di mala morte.
Esempio: Vill. G. 45: Tornossi (Totila) in Pannonia, e là venuto di repentina morte morio.
Esempio: Cronichett. Incert. 209: E 'nnanzi che giugnesse a Corneto, morirono anche due cardinali di loro morte.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 179: Chi muore di morte subita, chi è tagliato a pezzi.
Esempio: Dav. Tac. 1, 217: L. Pisone pontefice.... morì di sua morte.
Definiz: § VIII. E si usò con un compimento retto dalla prep. A. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. Genes. 203: Questa è la pena de' signori del mondo, che muoiono a dolore, quando non si possono adiutare del nimico loro, nè vendicarsi.
Esempio: Vill. G. 207: Vedendo la sua gente così barattare, prima l'una schiera e poi l'altra e venire in fuga, moria a dolore.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 162: Se tu la perdessi (la ricchezza), o venisseti meno, tu morresti a dolore.
Definiz: § IX. E detto indeterminatamente delle cose materiali, vale Andare in dissoluzione, Aver fine. –
Esempio: Dant. Parad. 13: Ciò che non muore e ciò che può morire Non è se non splendor di quella idea Che ec.
Esempio: Comm. Anon. Dant. 1, 244: Tutte le cose che sono fatte dalle stelle in giù.... queste cotali debbono morire e venire meno.
Esempio: Belc. F. Laud. 169: Ogni cosa creata alfin poi muore.
Definiz: § X. Detto di anno, di stagione, di giorno, e simili, vale Volgere al suo termine. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Lo novo peregrin d'amore Punge, se ode squilla di lontano. Che paia il giorno pianger che si more.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 3, 616: Vada intorno a mirar quando rinasce, Quando s'inalza e quando muore il giorno, Qual più mostri desio l'adulta prole, ec.
Esempio: Leopard. Poes. 77: D'in su la vetta della torre antica, Passero solitario, alla campagna Cantando vai finchè non more il giorno.
Esempio: Manz. Poes. 859: Oh quante volte, al tacito Morir d'un giorno inerte,... Stette ec.
Definiz: § XI. Detto di astri, vale Tramontare. –
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 1, 276: Nascere alcuna stella non vuol dire altro che uscire fuori dell'orizzonte ed apparire agli occhi nostri; e morire non vuol dire altro che andar sotto l'orizzonte ed occultarsi agli occhi nostri.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 80: E quello (il cigno) verso là, dove il sol muore, Vola.
Definiz: § XII. Detto di lume, fiamma, e simili, vale Estinguersi, Spengersi. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 144: Il lucignolo, che moriva sul pavimento, mandava una luce languida e saltellante sopra Lucia.
Definiz: § XIII. Riferito a colore, vale Andare annullandosi, Finire lentamente. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Come procede innanzi dall'ardore Per lo papiro suso un color bruno, Che non è nero ancora, e il bianco muore.
Esempio: Mont. Poes. App. 31: Più che buio d'Inferno ei fosco e fiero Portava il ciglio, e livido l'aspetto D'un cotal verde che moria nel nero.
Definiz: § XIV. Detto di suono, vale Perdersi, Affievolirsi; ed anche Diminuire d'intensità fino a cessare del tutto. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 550: Si sentiva da lontano morire il suono de' tamburi o delle trombe.
Definiz: § XV. Morire, riferito a cose materiali, come terreno, acque, parte di edifizio, e simili, e usato con un compimento, vale Terminare a poco a poco, Andare a finire. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Tra erto e piano era un sentiero sghembo, Che ne condusse in fianco della lacca, Là dove più che a mezzo muore il lembo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 264: Ogni angolo dell'otto facce ha un risalto,... tal che ripercuote la faccia del mezzo delle scale nei risalti, e vi muore il bastone.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 25: Si alzano a maniera di teatro e di scena varj edificj, e 'l pendio d'un poggio che lor fa quasi ala al fianco e va dolcemente a morire nel piano.
Esempio: Fiacch. Son. pastor. 141: Tra l'arene del mar si perde (un rio) e more.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 328: Arrivò dove la campagna coltivata moriva in una sodaglia sparsa di felci e di scope.
Definiz: § XVI. Detto di un oggetto rispetto alla sua figura, vale Perdere la detta figura, pigliando una nuova forma indicata da un compimento. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 68: Il ramo B A comunichi con una o più palle.... di cristallo, vote,... da tener molt'aria, l'ultima delle quali vada a morire in un beccuccio assai lungo.
Definiz: § XVII. E detto di un corpo che abbia moto più o meno veloce, vale Perdere esso moto a poco a poco, oppure in tempo breve o brevissimo, Fermarsi; e detto del moto stesso, vale Andar diminuendo, Rallentare, o anche Cessare. –
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 337: L'acqua.... fa un'onda lunga in forma di mezza colonna, che si drizza per obliquo all'opposita riva, ed ivi muore e rinasce.
Esempio: Bard. G. Disc. Calc. 26: Al quale (sconciatore) sta bene il rimetter quelle palle, le quali per traverso venendo nello steccato che gli è allato vanno fra gli spettatori a morire.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 114: Le palle dell'artiglieria percotevano in quella bambagia, e per la morbidezza sua perdevano tutto l'impeto e morivano in ella.
Esempio: E Serdon. Stor. Ind. volg. 185: Armò un giunco.... molto alto, coprendolo di fuori di coltrici e di schiavine, acciocchè i colpi de' nemici morissero in quella materia morbida.
Definiz: § XVIII. Detto di acqua, vale Mancare di sfogo, di esito; Stagnare. –
Esempio: Pop. Disc. Ragn. 608: Intendendo sempre che abbia a esser fatto (il divelto) a tempo asciutto, sottilmente affettato, ben colmato e spianato, che l'acqua non vi muoia dentro, ma abbia convenientemente le sue uscite.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 144: Non potrà ad ogni modo l'acqua delle campagne avere il dovuto scolo dentro al padule, ma di necessità vi dee morir dentro, senza potere esitarsi.
Definiz: § XIX. Detto di corso d'acqua, vale Avere esito, Sboccare. –
Esempio: Bocc. Amet. 6 t.: Tornando a' suoi luoghi, disceso alle piagge, teneva il piacevole piano, già vicino a quella parte ove il Mugnone muore con le sue onde.
Esempio: Perell. Relaz. Idr. 143: Questi fossi muoiono in questo padule.
Definiz: § XX. Detto di fonte, ruscello, e simili, vale Perdere tutta l'acqua, Seccarsi. –
Esempio: Med. L. Op. 3, 83: Vieni, o popolo ingrato, A bere al santo fonte che non muore (qui figuratam.).
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 61: Il ruscelletto querulo, che al piano Correr solea dalla pietrosa vena, Era già morto.
Definiz: § XXI. Morire, detto di opera letteraria, musicale, e simili, vale Non avere, o Non conservare, notorietà o diffusione. –
Esempio: Nard. Vit. Giacom. Ded.: Avendo io.... descritto la vita del vostro Antonio Giacomini Tebalducci, e considerando che io sono oggimai molto vicino al fine della mia, mi pare cosa pur molto dura che quella meco si muoia.
Esempio: Manz. Poes. 856: E scioglie all'urna un cantico Che forse non morrà.
Definiz: § XXII. E per Rimanere senza effetto, inutile, e simili. –
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 112: Quello si dava non era per morir lì, ma da spendersi in ornamento del tempio.
Esempio: Magal. Com. Inf. 4: La quale (notizia)... se fosse stata immaginata, non che riconosciuta dal Petrarca, non ha del verisimile, ch'ella si fosse morta nella sua mente.
Definiz: § XXIII. In alcuni giuochi, come, ad esempio, l'oca, le minchiate, il biliardo, vale Escire di giuoco prima del termine per avere già perduto, o anche Escirne per aspettare a rientrarvi una determinata combinazione. Detto poi di carta da giuoco, vale Passare nel monte dell'avversario; e detto di combinazione di carte, vale Guastarsi. –
Esempio: Not. Malm. 2, 665: È superata (una certa carta) da ogni carta, ma non muor mai, cioè non passa mai nel monte dell'avversario.
Esempio: E Not. Malm. appr.: Se mi muore il 33 o il 34... la verzicola è guastata.
Esempio: E Not. Malm. appr.: Tali segni vengono dagli avversarj guadagnati nello scemamento del valore di essa verzicola, che dovria contar tre volte, e morendo conta due: ed il 29, morendo la verzicola, dove esso entrava, conta solo cinque.
Definiz: § XXIV. Morire, figuratam. e con una certa iperbole, vale Soffrire in sommo grado, per dolori così fisici, come morali, ed anche per noia, disgusto, e simili. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 29: Io mi stavo in sulle balle delle carte, con una cesta sotto il capo, che morivo tuttavia.
Esempio: Belc. F. Pros. 5, 87: E ho eletto più tosto finire la vita, che ogni die morire.
Esempio: Sassett. Lett. 156: Nel tenere delle scritture piacemi che voi non abbiate più alle mani quel Pedacio, che era un morire sotto di lui.
Esempio: E Sassett. Lett. 301: Come sono concetti fuori dell'umore e inclinazion loro, si stenta ad essere inteso, e si muore a disporli a fare qualunque minima diligenza, ec.
Definiz: § XXV. E coi compimenti morire Di fame, Di sete, Di sonno, e simili, vale Avere molta fame, molta sete, molto sonno, e simili; Soffrire grandemente per i detti bisogni. –
Esempio: Dant. Parad. 30: La cieca cupidigia.... Simili fatti v'ha al fantolino, Che muor di fame e caccia via la balia.
Esempio: Poliz. Pros. 20: Mi pare che tu ti muoia di voglia di pisciare!
Esempio: Firenz. Pros. 2, 63: Avendo veduto appresso della stalla un orto, e morendomi di fame, io me ne entrai dentro alla libera.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 61: Perchè ognun moriva d'appetito, In un'avemaria fu sparecchiato.
Esempio: Red. Ariann. 2: In eterno delirio La sconsolata si moria di sete.
Esempio: E Red. Lett. 1, 338: Mi muoio di sonno, perchè stanotte sono stato tutta notte a palazzo senza dormire.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 16, 98: Ho fame e sete e mi muoio di sonno.
Definiz: § XXVI. E, nello stesso senso, si usa con un compimento retto dalla prep. Da articolata. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 626: Si rannicchiò per dormire; chè infatti moriva dal sonno.
Definiz: § XXVII. Morire, figuratam., vale Non poterne più per una passione dell'animo, espressa con un compimento o indicata in altro modo nel contesto; Non resister ad essa. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 42: Ma per certo, se io campo di questa, ella se ne potrà ben prima morir di voglia.
Esempio: Machiav. Comm. 77: La voglia che lui e lei hanno di avere figliuoli, che sendo stata sei anni a marito, e non avendone ancor fatti, ne hanno, sendo ricchissimi, un desiderio che muoiono.
Esempio: Bern. Orl. 4, 52: Si moriva di voglia e di frega Che 'l buon Rinaldo gli desse il mal anno.
Esempio: E Bern. Orl. 5, 6: Rinaldo Amava unicamente Ricciardetto, Onde a vederlo in man di quel ribaldo, Di passïon moriva e di dispetto.
Esempio: E Bern. Orl. 13, 49: Il cavalier di parlar non ardiva.... Ma ben di sdegno e di rabbia moriva, Ch'a Truffaldin non può il suo parer dire.
Esempio: Cellin. Vit. 442: Deh! signor mio, comperate questo vezzo a quella povera signora, la quale se ne muor di voglia, e non può vivere sanza esso.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 164: Che il Cardinale procuri di levar gente, è vero, morendosi egli di voglia di maneggiar l'armi.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 26: Or questi or quelle sì mi favorivano, Che gli altri dall'invidia si morivano.
Definiz: § XXVIII. Morire per alcuno, o di alcuno, vale Esserne fortemente innamorato; Struggersi, Spasimare, d'amore per esso. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 4, 80: Poi che s'accorse questa gentil dama Come per lei si moriva il marchese, Subito tutta del suo amor s'accese.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 19: Il crudel sa che per lui spasmo e moro.
Esempio: Bern. Orl. 48, 59: Ognun lungi e vicin le porta amore, Ma sopra tutti Norandin ne muore.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 362: Alessandro muor di quella vedova.
Esempio: Cecch. Incant. 1, 4: L'è cosa certissima, La muor di voi.
Esempio: Panant. Epigr. 119: O bella vedovina.... Non pensar tanto a' morti, Pensa anco a quei che muoiono per te.
Definiz: § XXIX. E Morire sopra a una cosa, vale Mostrarne gran desiderio, Struggersene. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: E quel poeta che lavora a opra Su que' bei piatti ci moriva sopra.
Definiz: § XXX. Morire per alcuno, per la patria, per la fede, e simili, sono locuzioni, che valgono Sacrificarsi per ciò ch'esprime il compimento, Dedicargli tutta la propria attività fino a morirne. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Di quell'umile Italia fia salute, Per cui morì la vergine Cammilla.
Esempio: E Dant. Parad. 18: Pietro e Paolo, che moriro Per la vigna che guasti, ancor son vivi.
Esempio: Pulc. L. Morg. 12, 71: Io non istimo più di stare in vita, Pur che per la tua fè, Cristo, moiamo.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 139: Parve.... che prevedesse quello che doveva seguire di lui, di essere martire di Cristo e morire per suo nome.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 327: Scannato (l'arconte) il toro sopra la catasta de' legni con pregare Giove e Mercurio terrestre, chiama l'anime di que' valorosi che morirono per salvezza della Grecia.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 410: Questi muore per la verità, per l'innocenza, per la religione; quegli ec.
Definiz: § XXXI. Morire a checchessia, e specialmente al mondo, alle cose del mondo, e simili, vale Rinunziare o Essere indifferente a ciò ch'è espresso dal compimento; e Morire a chicchessia, detto di cosa, vale Perdere ogni importanza, ogni attrattiva, per quella persona espressa dal compimento. –
Esempio: Imit. Crist. 116: Dammi grazia di morire a tutte le cose di questo mondo.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 48: Infino a tanto che l'uomo di fuori non muore alle cose del mondo, non dico solamente al peccato, ma ancora a tutte le azioni corporali, e somigliantemente l'uomo dentro alle prave cogitazioni.
Esempio: Segner. Mann. febbr. 1, 3: Il mondo muore a te, quando tu gli rinunzi in effetto tutti i suoi beni: perchè egli non ha allora più niente con che allettarti.... Tu muori al mondo, quando glieli rinunzi ancor con l'affetto.
Esempio: E Segner. Mann. lugl. 14, 3: Ma che è morire a se stesso? È staccarsi anticipatamente da tutto ciò, che finalmente la morte dovrà levarne, dalla roba, dalla patria, da' parenti, dalle vanità, da' piaceri, da' passatempi, e sopra tutto dall'amore scorretto di se medesimo, per vivere nel corpo, se così sia possibile, senza corpo.
Esempio: Martin. T. N. 3, 360: Se noi siamo morti al peccato, come viveremo tuttora in esso?
Definiz: § XXXII. Morire da alcuno, trovasi per Essere ucciso da esso. –
Esempio: Pulc. Luc. Driad. 23: Mercurio, padre mio, fa' ch'io non muoia Da queste ninfe dispietate e fiere.
Definiz: § XXXIII. Morire, si costruisce a modo di Att., con l'oggetto Morte accompagnato da un aggiunto, per indicare la qualità della morte; ed è più proprio del linguaggio poetico. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 311: Dura morte volesti morire.
Esempio: Car. Eneid. 9, 622: Avventerassi in mezzo De' nemici a morir morte onorata?
Esempio: Salvin. Opp. 360: Non voglion questi (pesci) abbandonare Il suso tratto (pesce), fino a che la stessa Morte non muoian sotto i predatori.
Esempio: Mont. Iliad. 11, 551: Nell'armi il vil fugge, e resta il prode A ferire o a morir morte onorata?
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 39: Scarso del suo ritorno avria diletto Questa sua donna, che il sospira tanto, E morire il vedria morte crudele.
Definiz: § XXXIV. E usato pure come verbo transitivo, ma solamente nei tempi composti, vale Uccidere, Far morire. –
Esempio: Dant. Purg. 5: Noi fummo già tutti per forza morti.
Esempio: E Dant. Conv. 135: Il quale (Cristo) fu morto da noi perchè ci recò vita.
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 170: Non comanderà nostro sire che sia legato e a vitiperevole morte morto con sommo tormento?
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 12: E per arroto Orlando aveva morto Nella battaglia il gran re di Murrocco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 67: Morta ne vien [ogni donna o donzella], s'in un mese non trova In sua difesa un cavallier sì forte, Che ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 36, 33: Voglion tutti gli ordini e le leggi Che chi dà morte altrui, debba esser morto.
Esempio: Salvin. Iliad. 357: Alcatoo vendichiam, che pria.... nutricotti in casa.... e questo ora t'ha morto Idomeneo rinomato in asta.
Definiz: § XXXV. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. F. 84: Sommi accorto Che questo è 'l colpo di che Amor m'à morto.
Esempio: E Petr. Rim. F. 114: Avrebbe a Giove nel maggior furore Tolto l'arme di mano e l'ira morta.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 65: Disse Bruno pianamente: vedestila? Rispose Calandrino: oimè sì, ella m'ha morto.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 61: È cosa ridicola Il vederlo ingrugnato e maldisposto Perchè gli è stata morta una verzicola.
Definiz: § XXXVI. Neutr. Pass. Morirsi Si usò per Uccidersi. –
Esempio: Senec. Declam. 185: Egli stesso s'ha fatto vendetta, ch'egli s'è morto.
Esempio: E Senec. Pist. 53: E di questi fu Scipio il suocero di Pompeo, che fu capitano di quella medesima oste, dove Catone s'era morto.
Esempio: Bocc. Filostr. 8, 20: Or vorre' io allora essermi morto, Dappoi che per innanzi non attendo Sollazzo, gioia, piacer, nè diporto.
Esempio: Pucc. A. Centil. 59, 42: Uno spirito d'un che s'era morto In una torre apparve.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 158: Vedi or se tu ti puoi pentire: Io ti do tempo sol per tutta sera; Altramente, diman mi vo' morire.
Definiz: § XXXVII. Morendo, termine di Musica. Quell'indicazione che scrivesi in un componimento musicale per avvertire che i suoni, così vocali come istrumentali, dopo essersi gradatamente attenuati, passando dal piano al pianissimo, debbono ancora decrescere a poco a poco sino alla fine; ed anche Quel passo del componimento stesso dove è notato il morendo.
Definiz: § XXXVIII. Da morire, si usa figuratam., e iperbolicam., come locuzione aggiuntiva, parlando di condizioni fisiche, e vale Grave, Forte, Intenso, quasi da doverne morire. Come, per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore In quella stanza c'è un freddo da morire.
Definiz: § XXXIX. Aver più fretta, o più faccenda, di colui che muor di notte, è modo proverbiale che vale Essere molto affaccendato. –
Esempio: Cecch. Dot. 3, 7: Io ho Più fretta che colui che muor di notte.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 442: Sempre ho più faccenda di chi muor di notte.
Definiz: § XL. Credere che taluno fosse morto, è modo di dire usato come l'altro simile Chi non muor si rivede. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 30: Mi guardan fissi, e dopo avermi scorto Dicono: Si credea che foste morto.
Definiz: § XLI. Far morire, si usa comunemente per Procurare altrui la morte, sia direttamente, sia indirettamente. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 438: Questi è messer Guelfo Cavalcanti, il quale quegli d'uno castello del contado di Firenze, nome Gaville, fecero morire.
Esempio: Vill. M. 480: Mirabile certo e abominevole cosa ch'un re cristiano di suoi baroni innocenti e fedeli, sanza giudicio di corte, almeno colorato, facesse morire.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 111: Dio.... mandò l'Angel suo tra quelle frotte, Che cento mila ne fece morire.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 38, 5: S'Almonte gli fe' il padre morire, Tal colpa in Agramante non cadea.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 113: Avendo fatti morire senza processo molti de' primi cittadini, si dichiarò in fine tiranno.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 70: Il vedersi disfatto il campo intero E che la figlia n'è stata cagione.... Gli fèr venire un barbaro desire Di far la figlia e il cavalier morire.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 399: Se lei volesse, potrebbe farmi paura più di tutti gli altri, potrebbe farmi morire.
Definiz: § XLII. E figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 38: De' mi tu far sempre mai morire a questo modo?
Definiz: § XLIII. E con un compimento che determina il genere di morte. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 127 t.: Come scandolosi e concitatori di tumulto, vituperosamente di capestro gli fe' morire.
Definiz: § XLIV. Si usa altresì, con un senso di biasimo, con un compimento retto dalla prep. In o A, indicante luogo o condizione per Tenere o Abbandonare alcuno nel detto luogo o nella detta condizione fino a che egli non muoia. Come, per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore L'hanno fatto morire allo spedale. L'hanno fatto morire nella miseria.
Definiz: § XLV. Lasciarsi morire, vale Lasciare che la morte naturale o violenta ci colga, senza volere o sapere evitarla. –
Esempio: Vill. G. 137: Il detto savio per dolore si lasciò morire in prigione, e chi disse ch'e' medesimo si tolse la vita.
Esempio: Leggend. B. Umilt. 40: O madonna nostra, lasceretevi così morire, che non volete alcun cibo pigliare?
Esempio: Bocc. Decam. 3, 216: Io mi lascerei innanzi morire, che io cosa dicessi ad altrui, che voi mi diceste che io non dicessi.
Esempio: Bern. Orl. 3, 71: Vil cavalier fu questo e senza ardire, Che, così armato, si lasciò morire.
Esempio: Sacch. Op. div. 259: Girfalco è il supremo de' falconi e lascerebbesi prima morire di fame, che pascesse cose fracide.
Definiz: § XLVI. E semplicemente per Trascurarsi, Non aversi riguardi. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 411: Queste tali femmine.... sogliono dire alle giovani che veggono disposte a fare aspra vita: Cattivella, non ti lasciar morire: fatti bene, mentre che puoi (il lat. ha: rebus tuis utere, et vive dum vivis).
Definiz: § XLVII. Morire come la zucca, col seme in corpo, o coi semi in corpo. –
V. Zucca.
Definiz: § XLVIII. Morire colle scarpe in piedi. –
V. Scarpa.
Definiz: § XLIX. Morire con la ghirlanda. –
V. Ghirlanda, § X.
Definiz: § L. Morire con lingua. –
V. Lingua, § LVI.
Definiz: § LI. Morire dalle risa. –
V. Riso.
Definiz: § LII. Morire di fame, vale Essere nella più grande miseria. –
Esempio: Leopard. Pros. 1, 350: Il commediante male instrutto nell'arte sua, o mal destro in esercitarla, all'ultimo si muore di fame.
Definiz: § LIII. Morir di fame in Altopascio, o in un forno di pane o di schiacciatine, o in una madia di pane. –
V. Fame, § XIV.
Definiz: § LIV. Morire di mattana. –
V. Mattana, § IV.
Definiz: § LV. Morire in compendio. –
V. Compendio, § IV.
Definiz: § LVI. Morire in culla. –
V. Culla, § VIII.
Definiz: § LVII. Morire in Dio, in Cristo, nel Signore, e simili, vale Morire religiosamente. –
Esempio: Vill. G. 89: Questa fece testamento.... E non molto appresso morio in Dio.
Esempio: E Vill. G. 215: E nella fine venendo a morte, levò gli occhi a cielo e disse: Introibo in domum tuam.... E ciò detto, morì in Cristo.
Definiz: § LVIII. Morire in fasce, vale propriamente Morire nell'età infantile; e figuratam., Durare poco tempo, e quindi non avere compiuto svolgimento, non produrre alcun effetto, e simili. –
Esempio: Rucell. G. Rosm. 7: O quanto me' saria non esser nate! Felice è chi non nasce; Ma più felice è quel che muore in fasce.
Esempio: Bemb. Rim. 33: Amor è.... Un ben, che le più volte mor in fasce.
Esempio: Galil. Op. Cart. XVI, 470: Se a quello che trovarono i primi inventori (dell'arti) non fussero succeduti intelletti speculativi,... sarebbero tali arti,... morte in fasce.
Definiz: § LIX. Morire in su tre legni. –
V. Legno, § XXXVI.
Definiz: § LX. Morire la parola in bocca a uno. –
V. Parola.
Definiz: § LXI. Morire nel suo, o sul suo, letto. –
V. Letto, § LIX.
Definiz: § LXII. Morire sulla paglia. –
V. Paglia.
Definiz: § LXIII. Morire vestito. –
V. Vestito, partic.
Definiz: § LXIV. Non morire ad uno la lingua in bocca, e Non lasciarsi alcuno morire, la lingua in bocca. –
V. Lingua, § LXI.
Definiz: § LXV. Non morire ad uno le parole, o la parola, in bocca, o anche fra' denti. –
V. Parola.
Definiz: § LXVI. Sapere di che morte uno ha a morire. –
V. Morte.
Definiz: § LXVII. Sentirsi morire, si dice quando alcuno ha da fare cosa che non vorrebbe, o pure al vedere una persona, al ricevere una notizia, o per altro segno, prevede per sè molestie, dispiaceri, e simili.
Definiz: § LXVIII. Altro è parlar di morte, altro è morire. –
V. Morte.
Definiz: § LXIX. Chi muor giace e chi vive si dà pace, è proverbio che si usa a indicare, non senza biasimo, la facilità con cui i vivi dimenticano i trapassati.
Definiz: § LXX. Chi non muor si rivede, dicesi proverbialmente incontrando alcuno che eravamo soliti vedere, e non ci accadeva di veder più da molto tempo. –
Esempio: Baldov. Comp. dram. 17: Chi non muor si rivede. R. Doppo mille rovine Sia pure il ciel lodato.... Che una volta una volta avrei giurato D'avermi anche a morir senza vederti.
Esempio: Fag. Rim. 4, 182: Chi non muor si rivede, io già lo so; Ma tal dettato ora non più s'accetti, Mentre chi è morto riveder si può.
Esempio: E Fag. Rim. 5, 258: Ora quel detto in ver da me si crede, Chi non muor si rivede.
Definiz: § LXXI. Muoia! è maniera d'imprecare a cosa o a persona; e usato assolutam., e in tal caso ripetuto, è grido di guerra, d'assalto, di tumulto, o simili. E il suo contrapposto è Viva! –
Esempio: Dant. Parad. 8: Se mala signoria.... non avesse Mosso Palermo a gridar: Mora, mora.
Esempio: E Dant. Conv. 103: Incontra che molte volte gridano: Viva la lor morte, e Muoia la lor vita, purchè alcuno cominci.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 143, 37: Gridarono a una voce: Muoia il podestà! Al fuoco, al fuoco!
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 173, 22: Chi più diceano: Muoiano, muoiano i traditori! colui era il maggiore.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 209, 25: Armato sulla piazza di Parma gridò: Muoia lo Imperadore!
Esempio: Vill. M. 410: Cominciato il bollore ne gli animi, riscaldato col fuoco della festa, e faccendosi alcuno caporale, cominciò a gridare: Viva il popolo, e muoia l'estimo e le gabelle.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 23: E gridan: Macometto, e muoia, muoia!
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 72: Muoia l'Amostante traditore, E' suoi seguaci e tutta la sua corte!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 250: Viva l'abbondanza! Moiano gli affamatori! Moia la carestia!
Definiz: § LXXII. Muoia l'avarizia. –
V. Avarizia, § II.
Definiz: § LXXIII. Non si morirà mica, Non morirà nessuno, Non moriremo, e simili, sono locuzioni esclamative che equivalgono a dire: Non è cosa da disperarsi; e anche: Poco male. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 297: L'è stata grandissima botta: pure grazia di Dio, no ne moremo.
Definiz: § LXXIV. Vo' morire, Vorrei morire, e anche Ch'io muoia, Ch'io possa morire, in costrutto con una proposizione retta dalla congiunzione Se, sono maniere di giuramento e di scommessa, usate familiarmente per affermare checchessia come cosa da non dubitarne, quasi giurando sulla verità di essa. –
Esempio: Bern. Orl. 63, 59: Io vo' morir se tutto 'l mondo il move (l'orco).
Esempio: E Bern. Rim. burl. V. 75: Pareva il vino una minestra mora: Vo' morir, chi lo mette in una cesta, Se 'n capo all'anno non vel trova ancora.
Esempio: Varch. Suoc. 4, 1: Ma che ti par del Pistoia, che non è mai tornato a rispondermi? Vo' morire, se non s'è posto a vedere giucare alla palla o a udire cantare in banca qualche cerretano!
Esempio: Fag. Rim. 4, 131: Egli è un cavallo, ch'è una gioia, Degno d'esser offerto anch'ei per boto: E un vero boto s'e' non è, ch'i' muoia.
Definiz: § LXXV. Vuol morire! si dice familiarmente di persona che faccia cosa inaspettata; e propriamente di chi operi lodevolmente contro il suo solito. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 2, 2: L'albergatore, Che dee voler morir, fatt'ha le fogge, Ed uscito è dal manico.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 437: Quando uno fa una cosa, che non ha mai fatta in vita sua, dichiamo: ei vuol morire; quasi gli umori gli sian mutati e alterati, come preparazioni alla total mutazione di vita in morte.